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Lehman: ipotesi Barclays per evitare la crisi del sistema

dal corrispondente Mario Platero

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14 settembre 2008

NEW YORK – In queste ultime ore Barclays Bank resta in pole position per aggiudicarsi Lehman Brothers ed evitare una crisi sistemica all'apertura dei mercati di lunedì. L'ipotesi Barclays, prevede che le attività di Lehman siano separate in due categorie diverse, da una parte le "buone" e dall'altra quelle "cattive".

La parte "buona" sarà acquistata dalla banca britannica, e questo garantirà un influsso di liquidità. La parte "cattiva" sarà isolata in un nuovo veicolo garantito da un consorzio di 10 o 15 banche, con una formula non diversa da quella che si usò per salvare il Hedge Fund Ltcm dieci anni fa. Il consorzio potrà tenere in vita le attività più fragili di Lehman offrendo garanzie attorno ai 30 miliardi di dollari, grosso modo la stessa cifra che garantì il Tesoro a JP Morgan quando ci fu il salvataggio di Bear Stearns. Nella cosiddetta "Bad Bank" potrebbero confluire circa 85 miliardi di dollari di portafoglio Lehman disastrato.

L'obiettivo sarà quello di tenere la carta in portafoglio fino a quando non la si potrà collocare sul mercato con un profitto, una volta che a Wall Street sarà tornata la stabilità. Se le cose peggioreranno invece, il consorzio sarà costretto ad assorbire le perdite. Di certo, si farà di tutto per evitare che la banca finisca in chapter 7, cioè in quella procedura fallimentare che noi chiameremmo di "liquidiazione coatta", la cui gestione sarebbe affidata a un giudice di New York.

La seconda ipotesi, in mancanza di un accordo di primo livello, è infatti quella che prevede un accordo di nuovo fra il consorzio di banche, per consentire a Lehman di tenere aperti i suoi sportelli e di liquidare nel tempo le sue attività in modo più ordinato.

L'urgenza di raggiungere un accordo è altissima. Il pericolo è che, senza un accordo, all'apertura dei mercati di lunedì vi sia un crollo generalizzato nelle borse mondiali. Oltre a Lehman, infatti, vi sono i problemi di Merrill Lynch e del grande assicuratore Aig. Merrill ha perso solo venerdì quasi il 18% del suo valore e oltre il 70% dai massimi. Aig venerdì ha perso il 35% e oltre il 40% per la settimana, con perdite superiori all'80% sui massimi. Nell'esperienza recente, quando un titolo genera una sfiducia di questo genere in Borsa, si produce una spirale ribassista molto difficile da arrestare.

Per questo la Borsa trema: l'ombra di una nuova crisi inarrestabile anche per questi due colossi della finanza americana, con l'apertura dei mercati asiatici e di Wall Street ormai vicinissima, è intervenuta oggi a complicare i negoziati fra banche e autorità. E' chiaro infatti, che sarà inutile trovare una soluzione parziale e non sistemica su Lehman per rassicurare il mercato se poi, come è successo la settimana scorsa dopo il salvataggio di Freddie Mac e Fannie Mae, si tornerà punto e a capo con la spirale ribassista su Merrill o Aig – che ha a sua volta bisogno di 30 miliardi di dollari - o, peggio, su entrambe.

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